Per apprezzare al meglio l’opera che vedremo dal vivo domenica 10 ottobre alle 15:30 al Teatro La Fenice è molto importante aver prima ascoltato un po’ di volte le arie principali, in modo da rendere più godibile lo spettacolo in teatro. Qui di seguito trovate la trama e le arie principali tratte da YouTube per poter ascoltare liberamente la musica.

Rigoletto
Opera in tre atti
Musica: Giuseppe Verdi
Testo: libretto di Francesco Maria Piave, tratta dal dramma di Victor Hugo Il re si diverte
Ruoli:
IL DUCA di Mantova [Tenore]
RIGOLETTO, suo buffone di corte [Baritono] GILDA, di lui figlia [Soprano]
SPARAFUCILE, bravo [Basso]
MADDALENA, sua sorella [Contralto] GIOVANNA, custode di Gilda [Mezzosoprano] Il conte di MONTERONE [Baritono]
MARULLO, cavaliere [Baritono]
BORSA Matteo, cortigiano [Tenore]
Il conte di CEPRANO [Basso]
LA CONTESSA, sua sposa [Mezzosoprano] USCIERE di corte [Basso]
PAGGIO della duchessa [Mezzosoprano]
Organico:
La partitura di Verdi prevede l’utilizzo di:
- ottavino, 2 flauti, 2 oboi, corno inglese, 2 clarinetti, 2 fagotti
- 4 corni, 2 trombe, 3 tromboni, cimbasso
- timpani, grancassa, piatti
- archi
Da suonare sul palco:
- violini I e II, viole, contrabbassi
Dietro la scena:
- Banda
La partitura di Verdi prevede l’utilizzo di:
- ottavino, 2 flauti, 2 oboi, corno inglese, 2 clarinetti, 2 fagotti
- 4 corni, 2 trombe, 3 tromboni, cimbasso
- timpani, grancassa, piatti
- archi
Da suonare sul palco:
- violini I e II, viole, contrabbassi
Dietro la scena:
- Banda, grancassa, 2 campane, macchina del tuono
Composizione: 1850 – 1851
Prima rappresentazione: teatro La Fenice, 11 marzo 1851
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Trama dell’opera
ATTO PRIMO
Mantova, secolo XVI. Gran festa a palazzo ducale. Dopo aver vantato le proprie conquiste al cortigiano Borsa, il duca rivela di desiderare una fanciulla che vede ogni domenica in chiesa ove si reca sotto mentite spoglie per far conquiste. Frattanto egli corteggia l’avvenente moglie del conte di Ceprano. Il gobbo buffone di corte, Rigoletto, irride a quest’ultimo; pur divertiti, i cortigiani meditano vendetta nei suoi confronti… ne hanno scoperto un segreto: Rigoletto tiene nascosta una donna, che suppongono sia la sua amante. Si aprono le danze, ma la festa viene interrotta dal conte Monterone, sopraggiunto a difendere l’onore della figlia, sedotta dal duca. La lingua di Rigoletto non si ferma neppure innanzi a lui. Monterone, trascinato fuori dalla sala, scaglia una maledizione al duca e soprattutto a Rigoletto, che ammutolisce.
Una via cieca. Notte. Rigoletto, avvolto nel proprio mantello, pensa alla maledizione di Monterone; con lui è Sparafucile, che gli offre i suoi servigi di sicario. Rigoletto si informa del suo nome e recapito; una volta rimasto solo egli sfoga lo struggimento della sua vita: deforme, sfortunato, schernito, è costretto a far ridere gli altri; in Sparafucile egli vede una possibilità per far giustizia dei torti patiti. In casa lo attende l’unico affetto rimastogli dopo la morte della moglie: quello di Gilda sua figlia. Egli teme che questo suo segreto venga scoperto, in particolare dai cortigiani. Mentre, pieno di sospetti, esce dal cortile di casa, vi penetra furtivamente il duca, in abiti borghesi. Con Gilda egli si finge Gualtier Maldè, studente e povero. È lui il giovane che l’aveva avvici- nata in chiesa e che ora le dichiara il proprio amore. L’idillio è interrotto da rumori improvvisi provenienti dall’esterno: il duca si allontana, aiutato da Giovanna, cui Rigoletto aveva affidato l’incarico di sorvegliare la figlia ma che il duca aveva comprato con una borsa di danari. Gilda sale nella propria stanza ancora trasportata per l’incontro con lo studente. Al di fuori Marullo, Borsa e gli altri cortigiani giunti armati e mascherati per rapire la supposta amante del gobbo attirano l’attenzione di Rigoletto: gli fanno credere di voler rapire la moglie di Ceprano. Rigoletto si unisce a loro: mascherato e bendato, egli sostiene la scala per consentire di scavalcare il muro. Gilda viene rapita e perde una sciarpa. Liberatosi della benda, Rigoletto vede la sciarpa, corre a casa e, resosi conto della sciagura piombatagli addosso, rievoca la maledizione.
ATTO SECONDO
Salotto nel palazzo ducale. Il duca è in preda a forte agitazione: tornato in casa di Gilda, l’ha trovata deserta. Contrariato, giura vendetta e sembra provare tenerezza al suo ricordo. Sopraggiungono Marullo, Ceprano, Borsa e gli altri cortigiani raccontando l’avventura notturna: il duca viene così a sapere che la giovane è a palazzo ed esce di fretta con sorpresa di tutti. Entra Rigoletto, che cerca di nascondere la preoccupazione che lo attanaglia; irrequieto, si guarda intorno. Un paggio viene a cercare il duca su ordine della duchessa, ma i cortigiani gli dicono che è impegnato; comprendendo che oggetto dell’impegno del duca è Gilda, Rigoletto perde il controllo: infuriato, si getta contro la porta, smania e impreca, ma alla fine implora i cortigiani affinché gli rendano la figlia. Gilda stessa esce incontro al padre, confessandogli di aver perduto l’onore; quindi narra di come abbia conosciuto Gualtier Maldè, ossia il duca. Rigoletto medita vendetta.
ATTO TERZO
La sponda destra del Mincio. Un’osteria mezza diroccata. Sullo sfondo Mantova. Notte. Gilda e Rigoletto sono sulla strada. Il padre chiede alla figlia se è ancora innamorata del duca: Gilda conferma… Rigoletto la invita a guardar dentro l’osteria, dove il suo adoratore, travestito da ufficiale di cavalleria, chiede una stanza e del vino, e intona una canzonetta amorosa; scende Maddalena, che il duca corteggia. Un veloce dialogo fra Sparafucile e Rigoletto lascia comprendere la segreta intesa che li unisce per sopprimere il duca. Rigoletto dà conforto alla figlia, sconvolta dal comportamento del duca con Maddalena e le promette un’imminente vendetta, lei intanto riparerà a Verona ove il padre la raggiungerà l’indomani. Gilda si allontana, Rigoletto anticipa dieci scudi d’oro a Sparafucile; altri dieci verranno alla consegna del cadavere. Si avvicina un temporale. Il duca va a dormire, Maddalena cerca di convincere Sparafucile a risparmiare il giovane avventore. Gilda rientra con addosso gli abiti maschili che dovevano servirle per la fuga a Verona ed ascolta, non vista, il colloquio. Maddalena suggerisce al fratello di uccidere il gobbo: il duca è troppo bello e lei ne è innamorata. Sparafucile rifiuta, ma si dichiara disposto a sostituire la vittima designata con qualche altro avventore, purché giunga all’osteria prima della mezzanotte, l’ora convenuta con Rigoletto. Gilda chiede perdono a Dio ed al padre; augura ogni bene all’uomo che ama e che salverà, batte l’uscio e viene trafitta da Sparafucile. Il temporale diminuisce. A mezzanotte Rigoletto salda il debito con Sparafucile e ritira il sacco con il cadavere, apprestandosi a gettarlo nel fiume. Nella notte si ode la voce del duca che si allontana canticchiando la sua canzone. Rigoletto, preso dall’angoscia, taglia il sacco e alla luce di un lampo riconosce Gilda. Gilda, ancora in vita, gli racconta l’accaduto e muore con parole di perdono: in cielo, vicina alla madre, pregherà per lui. Rigoletto, quasi in preda alla follia, cade sul cadavere della figlia riconoscendo nell’accaduto il terribile effetto della maledizione.
Arie celebri
Di seguito trovate le arie principali dell’opera con i link ai rispettivi video su YouTube. Le arie contrassegnate dall’asterisco sono quelle il cui ascolto è vivamente consigliato.
Atto I
- Preludio
- Questa o quella per me pari sono (ballata del Duca) *
- Pari siamo (monologo di Rigoletto)
- Veglia, o donna, questo fiore (duetto Rigoletto Gilda)
- È il sol dell’anima (duetto Duca Gilda)
- Caro nome (aria di Gilda) *
Atto II
- Ella mi fu rapita!… Parmi veder le lagrime (recitativo ed aria del Duca)
- Cortigiani, vil razza dannata (invettiva di Rigoletto) *
- Tutte le feste al tempio (aria di Gilda)
- Piangi fanciulla…..Sì, vendetta, tremenda vendetta (duetto Rigoletto Gilda)
Atto III
- La donna è mobile (canzone del Duca) *
- Bella figlia dell’amore (quartetto: Duca, Maddalena, Rigoletto, Gilda) *
- V’ho ingannato, colpevole fui (duetto Gilda Rigoletto)